‘La parità è essenziale per il futuro del paese’ (Draghi).
Lo studio delle materie STEM è essenziale per colmare il gender gap e raggiungere la parità nelle opportunità, nel lavoro, nella leadership, nella società.
Il divario di genere è un problema ampio e complesso di cui tutti siamo a conoscenza. Tuttavia, ciò che solitamente ci sfugge è quanto esso sia radicato all’interno della nostra società. Il gender gap è intrecciato alla nostra mentalità, al nostro di flusso di pensieri e quindi, inevitabilmente, alla modalità con cui discipliniamo la società stessa. Tutto ciò permette la manifestazione della disuguaglianza all’interno degli ambiti più eterogenei.
L’istruzione scolastica è un’area decisamente interessante per l’analisi del gender gap e per la ricerca di un mezzo con la quale minimizzarlo.
Oggigiorno, abbiamo un aumento di personaggi femminili che riescono a inserirsi come figure di potere all’interno di aziende e istituzioni; tuttavia, il problema non può considerarsi risolto.
Le cause di una tale disuguaglianza all’interno delle opportunità lavorative sono molteplici; tra queste si colloca, ad esempio, la grande differenza osservabile tra i percorsi di studio intrapresi da maschi e femmine.
La parola STEM indica il complesso delle discipline scientifiche (precisamente scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Le facoltà STEM offrono, in genere, le lauree più richieste dal mercato e, viceversa, le occupazioni STEM possiedono una elevata scalabilità, il che le rende proficue generatrici di alte occupazioni lavorative.
Tuttavia, i dati statistici mostrano come, nel mondo occidentale, il numero di donne e uomini che scelgano di studiare materie scientifiche sia estremamente elevato. Nel totale delle donne iscritte all’università, solo il 37% sceglie un percorso incentrato su materie STEM, contro il 62% degli uomini.
Per dipiù, considerando, il totale della popolazione, solamente il 18% delle donne è iscritta a materie STEM contro il 61% degli uomini.
Tutto ciò esplica la connessione tra percorso di studi e gender gap in ambito lavorativo: solamente 1/3 delle donne ha la possibilità di competere con uomo per scalare la carriera lavorativa.
La causa di una tale discrepanza nella scelta del percorso di studi ha fonti svariate ma tutte riconducibile ad una radicata costruzione sociale che ha preso piede nella nostra coscienza. Infatti, grazie a molteplici studi ed esperimenti sul settore, possiamo affermare che due delle maggiori cause vengono ricondotte alla mole di stereotipi dai quali siamo sommersi fin dall’infanzia e all’influenza che i nostri educatori (genitori o insegnanti) hanno sulla nostra vita.
L’occidente è legato ad una ottuso pregiudizio circa la manchevolezza delle capacità matematiche femminili; la realtà è che non esistono studi che accertino una reale differenza cognitiva tra maschi e femmine nell’ambito scientifico, ma piuttosto esistono svariati esperimenti su come gli stereotipi legati a tale idea abbiano influenzato la reale potenzialità di una donna nel settore stesso e esemplari sono gli studi per cui il gender gap all’interno delle discipline scientifiche sia totalmente inesistente all’interno dei paesi a parità di genere.
Viene mostrato infatti come madri legate a tale stereotipo abbiano influenzato la percezione delle loro figlie rispetto le proprie abilità e, viceversa, accade alle figlie di un genitore impiegato in occupazioni STEM, le quali hanno maggiore probabilità di intraprendere la stessa strada.
I genitori sono fatali nell’instaurazione del gender gap; tuttavia, insieme ad essi, un enorme ruolo viene assunto dagli inseganti. Gli stereotipi infatti invadono implacabilmente le aule scolastiche, tanto che le abilità delle ragazze in ambito scientifico vengono definite dalla personalità dell’insegnante: bambine educate da insegnanti spregiudicate hanno finito per non seguire corsi matematici e, la stessa sorte, riguarda anche le alunne di insegnanti che esprimono una forte nervosismo nella risoluzione di problemi matematici (cd. Math anxiety).
È chiaro quindi come il problema della parità all’interno della società o del lavoro o delle semplici opportunità sia ben complesso e si stanzi in primo luogo nelle nostre stesse menti.
Ciò che possiamo fare, alla luce di questo problema, è una peculiare attenzione e un prorompente attivismo nell’eliminazione degli stereotipi e dei pregiudizi che, come abbiamo visto, modellano incessantemente le nuove generazioni.
È necessario comprendere che il ruolo materno e quello dell’insegnate hanno una fortissima influenza nello sviluppo della mentalità e, di conseguenza, un vastissimo potere nella strada volta a colmare il divario di genere: la chiave si trova in una educazione, sia scolastica che materna, che non sia schiava del costrutto sociale.